sabato 1 novembre 2008

il ripensamento sugli anni e sull'età

camilleri è un a-parte nelle mie scelte letterarie. ho scoperto la forza e la sublimità di questo linguaggio immaginifico e sonoro in ritardo sui tempi, per il mio volere a tutti costi essere fuori e contro. il fenomeno - montalbano era già esploso da un pezzo, e io mi ero ben guardata anche solo di vedere di cosa si trattasse... troppi entusiastici adepti.
poi ho comprato, in uno di quei giorni di emergenza - lettura, niente da leggere e una libreria poco fornita a portata di mano, la voce del violino. da lì ho seguito ed aggiornato le sorti di questo personaggio che davvero vive un po' al di fuori dall'autore e lo conduce, a volte, verso insospettati esiti.
devo a montalbano la scoperta di camilleri: i romanzi che lui chiama civili sono piccoli spettacoli da leggere.
ora c'è questo nuovo, l'età del dubbio, col solito titolo strutturato nominativo - genitivo che è una cifra stilistica da cui camilleri raramente si discosta e sul quale, forse, scriverò: significa qualcosa ma non ho ben capito ancora cosa.
comunque ultimamente riflettiamo sul tempo e sulla vecchiaia, come al solito al risveglio da sogni inquieti, nel consueto incipit kafkiano a cui siamo abituati.
ogni romanzo è una nuova giornata, una piccola parte della vita di un altro in cui entrare per fare più grande la mia vita.

Andrea Camilleri
L'età del dubbio

Sellerio editore

ottobre 2008

265 pagine

ISBN 8838923337

1 commento:

Anonimo ha detto...

libro da leggere d'un fiato, anche perchè le storie si fanno sempre più diradate e ormai noi lettori siamo tutti impegnati più che altro nel seguire la parabola umana del commissario e la sua difficoltà di invecchiare.
Camilleri è ben più grande del suo commissario, ma sembra ricordare bene cosa accade in quella difficoltosa fascia della vita di un uomo, fra i 50 e i 60 anni.